Erasmus+, 2018 anno da record per scuola, università ed educazione degli adulti

L’anno appena concluso ha registrato numeri molto alti per quanto riguarda la partecipazione al programma Erasmus+ nei settori scuola, università ed educazione degli adulti, numeri che in alcuni casi hanno posto l’Italia ai primi posti in Europa.

Vediamoli nel dettaglio:

Mobilità per la scuola

Nell’ambito dell’istruzione scolastica, l’Agenzia ha ricevuto 553 candidature di progetti di mobilità per l’apprendimento dello staff della scuola. Di questi, dopo una selezione qualitativa, ne sono stati approvati 147. Le iniziative permetteranno a 3.870 persone (+24% rispetto al 2017) tra insegnanti, dirigenti e personale amministrativo della scuola, di vivere un’esperienza di mobilità europea per un corso di formazione, job shadowing (attività di osservazione sul campo) o un incarico di insegnamento. L’impegno finanziario per sostenere la mobilità in quest’ambito è di 7.310.885 euro (+27,6 % rispetto al budget 2017). Ogni progetto in media consentirà la mobilità di 23 persone, mentre le regioni più attive sono nell’ordine l’Emilia-Romagna, la Sicilia e la Puglia. Il 78% del totale è composto da docenti e staff delle scuole secondarie di secondo grado, anche se è presente una discreta rappresentanza di insegnanti delle scuole secondarie di primo grado e primarie (19%).

Sulla tipologia di formazione si rileva che il 71% degli insegnanti in partenza andrà a frequentare un corso strutturato, ma sono in crescita anche i docenti che preferiscono svolgere un’attività di job shadowing in attività di affiancamento e osservazione del lavoro dei colleghi europei (29%). Per quanto riguarda le destinazioni scelte dagli insegnanti per svolgere una mobilità di formazione, oltre il 26% sceglie di seguire corsi nel Regno Unito, a seguire Irlanda, Finlandia, Spagna e Francia. Spostandosi sui temi maggiormente scelti dai docenti in partenza, la priorità viene data ai corsi sull’uso di metodologie educative innovative, a seguire le nuove tecnologie/competenze digitali e l’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere.

I partenariati strategici per la scuola

Questo tipo di partenariati rappresenta la cooperazione internazionale transettoriale e offre l’opportunità alle istituzioni attive nei settori diversi dell’istruzione (scuole, università, imprese, enti pubblici, organizzazioni della società civile, ecc.) di cooperare al fine di attuare e trasferire pratiche innovative a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. I partenariati strategici possono essere di due tipi: per l’innovazione e per lo scambio di buone pratiche. Nel 2018 sono stati approvati 26 progetti, di cui 21 partenariati per l’innovazione e 5 per lo scambio di buone pratiche, su un totale di 145 proposte progettuali presentate alla scadenza del 21 marzo 2018. L’impegno finanziario complessivo è di quasi 8 milioni di euro. Nel 2018 la Commissione Europea ha introdotto, per il settore scuola, una nuova tipologia di progetti che si caratterizzano per il focus sulla mobilità degli alunni e dello staff e per procedure di candidatura semplificate rispetto al passato. I partenariati per gli scambi fra scuole - sia coordinati da scuole italiane, sia con istituti partner italiani approvati dall’Agenzia Erasmus+ Indire – sono 857, per un impegno finanziario complessivo pari a oltre 23 milioni di euro. Le regioni con il più alto numero di partenariati approvati sono, nell’ordine, la Sicilia, la Puglia, il Lazio e la Campania.

La mobilità all’Università

Dal 1987 a oggi, quasi mezzo milione di studenti italiani ha viaggiato in Europa con il Programma Erasmus. Nel 2017 si sono registrati in Italia 60mila scambi Erasmus tra arrivi e partenze: 36mila gli studenti partiti dai nostri Atenei e oltre 25mila (+10%) i giovani europei che hanno scelto il nostro Paese per un’esperienza Erasmus, motivati dall’aspetto linguistico, culturale e soprattutto dall’offerta formativa dei nostri Atenei. Nel 2018/2019 crescerà del 10% la richiesta di borse da parte degli Atenei sia nell’ambito dello studio sia nel traineeship, con un budget a disposizione per l’Italia pari a 76.017.802 euro. Nella classifica europea dei migliori 10 atenei per studenti Erasmus+ in partenza c’è al primo posto Alma Mater Studiorum con 2.787 studenti, al quarto posto l’Università di Padova (1.866 studenti), al quinto la Sapienza di Roma (1.782) e al sesto l’Università degli Studi di Torino (1.412). Anche per quanto riguarda l’accoglienza, Alma Mater conquista il primato nella classifica europea, con 1.970 studenti in arrivo, seguita dagli atenei di Valencia, Lisbona, Granada e Madrid.

Identikit dello studente Erasmus

Lo studente Erasmus che ha scelto l’Europa come destinazione ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; gli studenti che svolgono tirocini in media restano 3 mesi e mezzo. Per quanto riguarda gli studenti in arrivo, i principali Paesi di provenienza sono Spagna, Francia, Germania, Polonia e Turchia.

La mobilità per l’Educazione degli Adulti

Per quanto riguarda l’ambito dell’Educazione degli adulti, le mobilità riguarderanno circa 617 persone (+32 % rispetto al 2017), risultato dei 27 progetti vincitori presentati dalle organizzazioni nazionali che si occupano di apprendimento per adulti, per un finanziamento totale pari a 1.156.351 euro (+30,4 % in confronto ai finanziamenti 2017). In quest’ambito le regioni più presenti sono nell’ordine Toscana ed Emilia Romagna. Nel complesso, rispetto alle 79 candidature ricevute dall’Agenzia, verrà finanziato il 34% dei progetti presentati, con un incremento del tasso di approvazione del 12% rispetto al 2017.

 

 

 

 

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